Non capita tutte le sere che uno degli eroi della tua gioventù suoni a tre traverse da dove abiti, letteralmente dietro l’angolo della tua vecchia scuola media. Potevo non andare? È stato un concerto bello e generoso (quasi due ore con in mezzo un breve intervallo), divertente, nostalgico non più del minimo sindacale, con pochi brani dell’era Commotions e la sorpresa di scoprire che quel paio di canzoni che ha fatto di “Easy Pieces” sono quasi quasi più belle acustiche di quanto non fossero con il gruppo. Il profilo non sarà più proprio apollineo ma in compenso, oggi che ha cinquantun’anni, Lloyd Cole canta molto, molto meglio (fra l’altro con una dizione di una nitidezza spettacolare) di quanto non cantasse quando ne aveva ventitré-ventiquattro. Seconda sorpresa: in una scaletta fatta per buona metà di titoli a me ignoti e che ascoltavo per la prima volta diversi mi sono rimasti immediatamente nelle orecchie. Fra le canzoni per me nuove, quella che più mi ha colpito è questa.
Dicci di più!
Ma anche no… che vuoi che ti dica di più? Alle due di notte poi, in piedi dalle sette e con la sveglia puntata alla stessa ora. 😉 Meritava andarci e questo è quanto.
Visto a roma…
Stessa sensazione e stessa sopresa