Ho dedicato due articoli in vita mia ai Triffids. Il secondo uscì su “Blow Up” nel 1999, è oggettivamente assai più bello di questo ma purtroppo venne scritto in una circostanza ben più triste, all’indomani della morte di David McComb. Per la mia generazione un piccolo Jim Morrison che visse un po’ di più di quell’altro ma ahilui non tantissimo. A questo primo pezzo sono però molto affezionato perché scriverlo fu una faticaccia tanto improba quanto piacevole. La preparazione incluse fra il resto un pomeriggio passato a casa di Federico Guglielmi registrando su una C7 una paccata di singoli australiani dei quali era probabilmente in quel momento l’unico possessore italiano. E forse lo è ancora.
Questo me lo ricordavo non dico parola per parola ma…
(che magone, Maestro)
E perché mai? Siamo ancora qui. Un po’ sarà una questione di forma mentale, un po’ sarà un lavoro che mi obbliga a mantenermi sintonizzato sull’attualità: fatto è che “nostalgia” per me resta a oggi una parola pressoché priva di significato.
Il (buon) Guglielmi e’ stato un apripista in fatto di rock australiano. E’ vera
la storia del tatuaggio dei Radio Birdman ?
Interno avambraccio sinistro. Sul braccio destro, Black Flag.
Dei Black Flag sapevo…