È in edicola il numero 696 del “Mucchio”. Include mie recensioni dei nuovi album di Adele & Glenn, Aesop Rock, Dexys, Simone Felice, Gentle Mystics, Laetitia Sadier, Bobby Womack e Ben Zabo. Nella sezione “Classic Rock” firmo una “Pietra miliare” dedicata a “Just As I Am” di Bill Withers e mi occupo di ristampe di Donnie & Joe Emerson, Johnny Otis, Annette Peacock, Diana Ross e Small Faces. Nel numero 38 di “Extra”, pubblicato come allegato, firmo una lunga retrospettiva su Randy Newman e inoltre recensisco un album di Ladybug Transistor e un DVD dei Mott The Hoople.
La recensione di I’m the one di Annette Peacock mi ha messo una curiosità che non vedo l’ora di recuperarlo.
Disco che NON conoscevo. E che mi ha appiccicato al muro.
confido dia la stura ad una tua retrospettiva sulla Peacock, finora piuttosto malservita dalla rockritica italiana (a memoria ricordo solo un’intervista ed una succinta monografia, entrambe su BU)
(che donna: http://www.youtube.com/watch?gl=IT&hl=it&v=AJZV8X_1U08, specialmente a 3:11)
a onor del vero, scrissi anche io una “pietra miliare” per il Mucchio su X-Dreams del ’78 (altro grandissimo album)
E giusto un paio di settimane fa un altro collega mi ha citato proprio “X-Dreams” come un album strepitoso. Io in casa di Annette Peacock avevo giusto una raccolta (singola, in vinile) tirata su qualche anno fa a forse due euro. Toccherà approfondire.
Bello, su EXTRA, il pezzo dedicato a Newman.
Ci ho passato su, tutto compreso, quelle due settimane.
Non è un brutto vivere, lasciate servì.
Passare due settimane con la musica di Randy Newman, intendo…
Guarda che gli articoli non si scrivono da soli. Su quello in questione ho passato – tutto compreso – minimo quelle cento ore. “Extra” è una gioia per chi lo legge e un incubo per chi lo scrive.
Incido l’ultima frase del VMO su una lastra di marmo di Carrara e me la piazzo in giardino. 😀
Ostia, Maestro…
Non volevo essere scortese, eh? Ma è un fatto che chi non scrive non può avere idea di quanto sia faticoso e stressante. E scrivere di musica pesa sopra la media perché troppo spesso ti toglie il piacere di ascoltarla la musica.
Lo so che non volevi essere scortese.
😉
Quanto hai ragione!!
Caro Eddy,scriverli sarà anche un incubo,ma credimi per me che ti leggo,i tuoi pezzi lunghi che escono regolarmente su extra,sono quanto di più piacevole possa leggere in ambito rock e dintorni.
(Quello sui Clash, Dio quello sui Clash!!)
Anche a me poi ri-leggerli fa piacere. Il problema di quel tipo di articoli da svariate decine di migliaia di battute è che prepararli porta via ancora più tempo che scriverli, fra riascolto dei dischi e lettura di libri e altri articoli. Del pezzo su Randy Newman ho tipo venticinque pagine formato A4 di appunti presi a mano, pagine scritte fittissime con dentro naturalmente un sacco di roba che poi non ho usato.
Mi associo anch’io per l’articolo su Randy Newman, che ho gia letto e riletto non so quante volte…
Guarda… con il mestiere sempre più improbabile che faccio alla fine queste sono le uniche soddisfazioni vere… e quindi: grazie.