“…dark glasses,a scarf around his neck, edwardian shirts and,what
was to become his trademark,an old pair of army boots with one
unlaced.He had a mesmerizing presence”.
(Arthur Lee nelle parole di un suo amico dll’epoca)
” Forever Changes e’ un gioiello oscuro. Se fosse scritto su un’ antica
pergamena lo si terrebbe ben nascosto e se ne parlerebbe solo nei
circoli piu’ segreti”.
( Julian Cope, in un paio di righe passate alla storia nei cenacoli dedicati
ai Love ed Arthur Lee).
Non poteva mancare, ne ero certo come per Perfect Day, ormai i gusti del VM li conosciamo. Ho visto Lee dal vivo con l’ultima incarnazione dei love e sono stati egregi, lui un grande, anche se IMHO è rimasto “schiacciato” dal peso di questo album capolavoro o forse, più semplicemente, non aveva più benzina..
Bellissima scelta e bellissima canzone 😉
Dei Love non ho mai capito perchè si parla spesso soltanto di “Forever Changes”, quando “Da Capo” è quanto meno un caposaldo della psichedelia del tempo (si ok aveva quel brano lunghissimo e un po’ pedante…ma il resto), e poi c’era anche “Four Sail” che per me è un disco assai sottovalutato, quando non proprio dimenticato
Si parla in prevalenza di “Forever Changes” perché fa storia a sé. Il resto della discografia (almeno fino a “Four Sail” incluso, ma anche dopo qualcosa di buono c’è) vale in ogni caso parecchio.
Nell’album successivo a Four Sail, Out Here ci sono delle canzoni che avro’
sentito decine di volte: Listening To My Song,I Still Wonder,Willow Willow,
Gather Round.Dignitosissime e forse di piu’.
“In Italia c’è un momento stregato in cui si passa dalla categoria di bella promessa a quella di solito stronzo. Soltanto a pochi fortunati l’età concede poi di accedere alla dignità di venerato maestro.” (Alberto Arbasino)
“…dark glasses,a scarf around his neck, edwardian shirts and,what
was to become his trademark,an old pair of army boots with one
unlaced.He had a mesmerizing presence”.
(Arthur Lee nelle parole di un suo amico dll’epoca)
p.s. la canzone scelta da Eddy e’ di Maclean.
” Forever Changes e’ un gioiello oscuro. Se fosse scritto su un’ antica
pergamena lo si terrebbe ben nascosto e se ne parlerebbe solo nei
circoli piu’ segreti”.
( Julian Cope, in un paio di righe passate alla storia nei cenacoli dedicati
ai Love ed Arthur Lee).
Non poteva mancare, ne ero certo come per Perfect Day, ormai i gusti del VM li conosciamo. Ho visto Lee dal vivo con l’ultima incarnazione dei love e sono stati egregi, lui un grande, anche se IMHO è rimasto “schiacciato” dal peso di questo album capolavoro o forse, più semplicemente, non aveva più benzina..
Era la presenza più ovvia di tutte, no? Alone Again OR. Venerato Maestro OPPURE.
Bellissima scelta e bellissima canzone 😉
Dei Love non ho mai capito perchè si parla spesso soltanto di “Forever Changes”, quando “Da Capo” è quanto meno un caposaldo della psichedelia del tempo (si ok aveva quel brano lunghissimo e un po’ pedante…ma il resto), e poi c’era anche “Four Sail” che per me è un disco assai sottovalutato, quando non proprio dimenticato
Si parla in prevalenza di “Forever Changes” perché fa storia a sé. Il resto della discografia (almeno fino a “Four Sail” incluso, ma anche dopo qualcosa di buono c’è) vale in ogni caso parecchio.
Nell’album successivo a Four Sail, Out Here ci sono delle canzoni che avro’
sentito decine di volte: Listening To My Song,I Still Wonder,Willow Willow,
Gather Round.Dignitosissime e forse di piu’.
“Dignitosissime e forse di piu’”. Ecco, la differenza per cui si parla di Forever Changes e non degli altri album sta tutta qui.