The Jimi Hendrix Experience – All Along The Watchtower (da “Electric Ladyland”, Reprise, 1968)
The Jimi Hendrix Experience – All Along The Watchtower (da “Electric Ladyland”, Reprise, 1968)
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Ok, a questo punto posso dire che, pur essendo d’accordissimo sulla maggior parte delle tue scelte, e soprattutto su queste prime due, che non potevano mancare, io almeno in top5 ci avrei messo “Percy’s song” fatta dai Fairport Convention, da “Unhalfbricking” (1969). Una delle mie canzoni preferite di sempre.
Ciao!
Alberto
E stiamo parlando anche di uno dei miei album preferiti di sempre. E siccome l’ho propagandato tante di quelle volte…
Nulla da dire sul valore della cover hendrixiana, ma sono l’unico a preferire l’originale, spettrale e apocalittica, assolutamente in controtendenza con lo spirito dominante di quell’anno? Tra l’altro Dylan a proposito di Sgt. Pepper ebbe a dire più o meno le stesse cose di Eddy sul disco, e io non posso che essere d’accordo con entrambi 🙂
Sì, sei l’unico. 🙂 Insomma: Dylan stesso preferisce la versione di Hendrix alla sua e lo ha sempre dichiarato.
Lo immaginavo, ma ho provato lo stesso a vedere se c’era un sodale. Vado a riascoltarmela insieme a “I Dreamed I Saw St. Augustine”, come forma di protesta (pacifica), ecco.
Non sei l’unico a preferirla: anch’io. Solo quella originale, però (che tra l’altro, incredibile – e raro, per Dylan -, è il montaggio di 2 takes diverse). Tutte le successive perdono in confronto a quella di Hendrix.
Festeggiate (?) con questa, magari:
Highway 61 revisited di PJ Harvey la metterei senza dubbio molto in alto; Polly Jean praticamente se la reinventa dal punto di vista della ritmica e ne dà una rilettura in chiave punk-blues efficace e trascinante. Personalmente non avrei lasciato fuori dalle prime venti neanche Leopard-skin pill-box hat rifatta da Beck.
Beh, questa era abbastanza prevedibile. Mi sono sempre chiesto la tua opinione sul lavoro che fece Tito Schipa jr un pò di anni fà.
Ricordo di averlo ascoltato da mio fratello e di esserne rimasto abbastanza colpito. Bello soprattutto a livello di traduzione.
E della versione che fece live,di questa canzone Paul Weller,che ne pensi?
Schipa fece un gran lavoro, ma a mio modesto giudizio non è certo suo il miglior Dylan tradotto. E no, non ti dico di chi è, mi riservo di dedicargli un Culto. 😉 In Italia non lo conosce praticamente nessuno.
Paul Weller… diciamo “non pervenuto”?
Io lo so ma non lo dico… ;P
Uhm… Vediamo se lo sai davvero: scrivimelo in privato.
Qualcuno aveva dubbi? A conclusione, scegliere la Knockin’ On Heaven’s Door dei Television, e non “l’altra”, per quanto scontata fosse l’inclusione, mi è parsa l’unica nota stonata. Sarà perché ho i capelli ricci lunghi…
Se per l’altra intendi la sciagurata, onnipresente versione dei Guns’n’Roses, io mi sarei stupito in quel caso… Nelle scelte del Venerato si vede chiaramente il fattore generazionale.
I Guns N’Roses generazionalmente mi appartengono sì e le loro prime cose le apprezzai (e le apprezzo tuttora) parecchio. Però se si parla di “Knocking On Heaven’s Door” per me fra la loro versione e quella dei Television non c’è gara.
Ti dirò, l’unica cosa sciagurata che ci trovo è l’intermezzo telefonico; il resto va dall’eccellente (gli assoli) al passabile (la parte in levare col botta e risposta tra Axl e coriste). Ma immagino sia questione di gusti, e dunque materia sottratta al dibattimento.
Discutibile, come tutte le opinioni di tutti i critici.
E come tutte le opinioni di tutti i critici di tutti i critici. And so on.