Non so se fossimo anche belli (in realtà sì che lo so, eravamo bellissimi, ma è da voi che voglio sentirmelo dire), ma per certo a “Velvet” eravamo molto, molto poveri. Quando, all’altezza del numero 4 (gennaio 1989), decidemmo che sarebbe stata cosa buona, giusta e tempestiva dedicare una copertina ai Violent Femmes le uniche foto degne che avevamo in mano appartenevano a una session che già era stata sfruttata dal “Mucchio” qualche mese prima. Non potendo permetterci di comprarne altre, l’alternativa era cambiare copertina oppure usarle di nuovo. Optammo per la seconda che ho detto, forse sbagliando.
Eravate bellissimi…
Strafighi!
Ho adorato i VF come forse nessun altro gruppo fino a “3” e, in minor misura, “Why do birds sing?”. Li vidi dal vivo al City Square di Milano nel ’91 e li trovai straordinari: mi impressionarono addirittura di più Brian Ritchie e l’istrionico Victor De Lorenzo che non Gordon Gano. Ho cercato di farmeli piacere anche dopo ma, ahimè, a parte sporadiche eccezioni dopo c’era poco da salvare (guardacaso da quando De Lorenzo lasciò, a dimostrazione di quanto sostenevi tu nell’articolo: ciascuno dei tre aveva fondamentale importanza nel mix). Ritengo quasi incredibile – e dolorosa – l’involuzione compositiva di Gano, sfociata alla fine in una sorta di auto-esilio che non ho mai saputo spiegarmi: tanto straordinari i suoi primi 8-10 anni, tanto impalpabili e a tratti autolesionisti i seguenti 20. Quanto a Ritchie, beh: secondo me lui stava a Gano come, nei Velvet, John Cale stava a Lou Reed. Straordinario multistrumentista “di rottura” e vera anima del gruppo.
Ad inizio anni settanta R. Altman valuto’ che le canzoni del primo Cohen
sarebbero state perfette per il suo film “I Compari”.Cosi’ fece e il risultato
fu superbo.Voglio “sognare” che pochi anni dopo quando giro’ “Gang” se
avesse potuto sentire le canzoni di “Hallowed Ground” le avrebbe trovate
perfette per il suo film e le avrebbe usate come commento musicale.Sod-
disfazione garantita, Bob.