Portati sugli altari dalla propaganda incredibile che fece loro l'”Unplugged” dei Nirvana, i Meat Puppets cadevano nella polvere delle debolezze caratteriali. Che abbiano ripreso da un bel po’ a fare dischi e che si tratti di lavori ben più che meramente dignitosi, non se n’è accorto quasi nessuno. Peccato. Il delitto vero è però che in pochi si ricordino che ci fu un tempo in cui costoro furono una delle tre o quattro band più ispirate del rock d’oltre Atlantico.
Li conobbi, fresco adolescente, tramite la tua trattazione sul manuale “Grunge” per Giunti e da là mi procurai tutti i loro dischi in un viaggio in U.S.A. (ristampe Rykodisc con scatola verde; devo essere l’unico in Veneto, se non nel Nordest, a possederli). Quindi non posso che ringraziarti sentitamente, una volta di più. Non sarai mica un agente occulto delle case discografiche, assoldato per espropriarci dei sudati guadagni per dei pezzi di plastica circolare?
Azzardo anche una tesi sulla generale indifferenza, o dimenticanza, che li ha investiti: Curt Kirkwood ha una tipica voce da underground americano degli Ottanta, sempre in bilico tra melodia e stonatura, e in Italia, probabilmente per un inconscio perpetrarsi della tradizione del “bel canto”, pochi ascoltatori riescono ad apprezzare questo tipo di proposta. Peccato.
ristampe ryko verdine, le comprai negli stati uniti proprio a phoenix e parlando con ragazzi del posto erano meravigliati del fatto che conoscessi tanta musica del luogo (green on red, meat puppets, steve wynn, giant sand etc) che loro, semplicemente…ignoravano del tutto. strano il mondo, no?
PS Orgio – ogni tanto vedo che ti redimi dalle tenebre baffomettistiche dove sei sprofondato, bene, bene c’è speranza allora o, meglio, c’è luce in fondo al tunnel del nu metal
ciao
PS scherzo eh
Baffo-omettistiche, vorrai dire, ché il barbone odinista che mi ritrovo poco si addice alla sinuosa sensualità della lasciva peluria sovralabiale che fa bella mostra di sé sulla copertina di “Dancing On The Ceiling”.
Non ho idea di cosa sia il nu metal e, se suona, come suoni.
ciao
PS sono serio eh
ma no, dai, le ristampe verdine nel Veneto ce le ha più di qualcuno: se non altro quelle liquidate a pochi euri (o erano ancora lire?) al mitico “23” patavino
Chiedo venia, sono stato tracotante: non sono l’unico.
E’ che da queste parti è difficile trovare: a) gente che ha/compra dischi; b) gente che ha dischi dei Meat Puppets; c) gente che ha i dischi dei Meat Puppets in cd. Di qui la mia illazione.
Indolente,distonato,narcolettico,solipsistico.L’album “II” e’
meraviglioso.
– “Timothy passami la Seven Up corretta,grazie.”
Nonché uno dei più toccanti e artisticamente sensati ritorni dell’ultimo decennio…
>Chiedo venia, sono stato tracotante: non sono l’unico.
>E’ che da queste parti è difficile trovare: a) gente che ha/compra dischi; b) >gente che ha dischi dei Meat Puppets; c) gente che ha i dischi dei Meat >Puppets in cd. Di qui la mia illazione.
sul fatto che fosse un’iperbole c’ero arrivato anch’io, eh 😉
Più che altro era un’ottima cartina al tornasole per vedere quanti veneti si aggirassero per questo luogo ameno (ed a quanti scendesse la lacrimuccia al nominare certi negozi…)
un gioiellino di blog!
iscritta all’istante
🙂
Grazie per aver riproposto questo articolo e complimenti! In che anno è uscito, primi ’90? Io li ho conosciuti nel 2006, quando ascoltai per caso “Aurora Borealis”; ma solo negli ultimi due-tre anni, sopratutto grazie al fornitissimo archivio live online, mi sono letteralmente innamorata di loro. Come giustamente scrivi “sempre uguale a se stesso, in fondo, e sempre diverso.”; proprio a causa di questa eterogeneità non riesco mai a stancarmi di loro, anche se mi ci sono voluti anni di ascolti per la più parte distratti prima di venirne irrimediabilmente ipnotizzata. Sono stati proprio certi momenti inaspettati ad essere magici, in cui alcuni passaggi mi hanno risuonato a tradimento nel petto. “Unearthly visions filled my head as I lay there”, non a caso…. Quella Les Paul e le mani che la suonano sono estremamente sensuali. Ora resto in attesa dell’uscita del nuovo album (e delle date in Spagna e Regno Unito), un paio di canzoni girano già in rete, promettono molto bene. Mi piacerebbe sapere che ne pensi Eddy, naturalmente quando verrà il momento.
Grazie ancora per questa perla di articolo!!!
P.S. (Per gli altri che hanno commentato) Neanche a farlo apposta sono Veneta pure io… 🙂
L’articolo uscì ai primi dell’autunno 89, se la memoria mi rende un buon servizio.
Scritto nell’ottobre 1989, pubblicato nel primo numero raggiungibile, quello di novembre. Grazie per i grazie.
Allora questo articolo sui Meat Puppets ha esattamente la mia età !
Ed ecco rovinata una giornata nella quale mi sentivo ancora discretamente giovane e passabilmente bello…
Vuoi dire che siamo già in tre (tu, el murro e io) ad est dell’Adige e a ovest del Tagliamento a possedere le leggendarie ristampe Rykodisc in plastica verde?
Potrei postare in foto l’intera discografia in vinile, ivi compreso il leggendario 7″ d’esordio, ma mi parrebbe un vile infierire su dei bravi giovini.
sarebbe gesto vile ma sapido… 🙂
….ahaha mi spiace.. non ti consola il fatto che hai affabulato generazioni di lettori e lettrici?
Insomma… Si dà purtroppo il caso, senza nulla togliere ai simpaticissimi lettori, che la proporzione fra loro e le lettrici sia da sempre tipo dieci, quindici a una. Sproporzione che purtroppo sale a uno sconfortante (a spanne) quaranta a una se si parla di persone con le quali ho poi approfondito la conoscenza. Ci vorrebbero delle sane quote rosa, ci vorrebbero.
sento un pò di empatia per il tuo punto di vista… É una vita dura per tutti maestro, fidati