Un articolo sul blues africano (per il numero di aprile ’91 di “Velvet”) scritto a quattro mani con Paolone “Aka” Ferrari, una delle persone umanamente più belle e professionalmente più valide con le quali io abbia avuto a che fare in tre interi decenni di onorato mestiere. Per me una medaglia al valore essere stato colui che passò alla redazione del “Mucchio” i suoi primi pezzi, caldeggiandone la pubblicazione. Il ragazzo (in realtà ha un paio di anni più di me) ha poi fatto molta strada.
Ricordo con piacere questo articolo, specialmente per avermi fatto scoprire i meravigliosi lavori del compianto Touré e di Baaba Maal (Djam Leelii, mamma mia che bellezza di disco….!); di quest’ultimo adoro anche il successivo Baayo, assolutamente all’altezza del precedente a mio parere.