Qualcuno si ricorda ancora di George Thorogood? Negli Stati Uniti parrebbe di sì, se è vero come è vero che ogni volta che esce un suo album puntualmente si inerpica ai vertici della classifica blues di “Billboard”, che non vorrà dire chissà che in termini di vendite ma denota che commercialmente la carriera di uno che suonò al “Live Aid” e di spalla ai Rolling Stones è tutt’altro che finita. In Italia, dove nella prima metà degli ’80 la sua popolarità (principalmente grazie all’appassionata sponsorizzazione di certa stampa) era più che discreta, mi sa nessuno. A parte il sottoscritto.
Si vede che non leggi mai il Busca…
In effetti… Lo sponsorizzano ancora? Se sì, mi fa molto piacere.
Nell’universo parallelo del Busca ci sono le pagine del folk, del soul, del country e del blues: in quest’ultime ogni album di Thorogood e’ importante come ogni sospiro di Thom Yorke per ciò che resta del Mucchio
Non è da buttare questo universo parallelo: ci farò una visita…
Io non solo me lo ricordo perfettamente, ma Bad To The Bone lo infilo nel lettore ancora con una certa regolarità, ed è sempre piacevole farlo. E non leggo il Busca… 🙂
Perché ? Qualcuno può scordarsi di George Thorogood ????
A casa mia suona regolarmente !!!!
P. S. Che noia i sospiri di Thom Yorke…
Grande George…vedi che non sei solo Eddy..magari pochi.. ma buoni, suol dirsi….
Questo articolo qui era su “Velvet”, vero? Perché mi ricordo di averlo letto e poi di non aver approfondito la conoscenza del nostro.
Ho appena controllato su AMG e, sì, ho la sua discografia completa. Recuperate 2120 South Michigan Ave. di due anni fa e lasciatevi trascinare dal suo blues grezzo. Ed irresistibile.
Mi è venuto in mente un episodio di 25 anni fa, più o meno. Organizzavamo un festival in tre giorni dedicato al (nuovo) rock, al blues e al jazz. Per il primo giorno erano casini terribili. Le gran parte delle nostre rockstar (Nicoletta Magalotti, per esempio, e chi se la scorda) erano incontentabili da ogni punto di vista. E dico OGNI.
Riusciamo ad avere George Thorogood & the Destroyers per la seconda serata insieme a Guido Toffoletti ed un altro che, al momento, non riesco a ricordare. Il compenso fu deciso (via telefono) in tre minuti. Ed era pari (o inferiore!) a quello dei Panoramics! Quando arrivarono da noi, per George ed i suoi distruttori TUTTO era perfetto: cibo, albergo, palco, e quant’altro. E dopo la serata – FA-VO-LO-SA – night jam nel giardino dell’albergo fino al mattino. E tanti THANK YOU da farti dimenticare ogni fatica.
La classe non è acqua…
Ma George Thorogood non era del Delaware? Gran chitarrista, comunque. Ottima colonna sonora per The Governator che sfascia un bar malfamato (e Ron Young dei Little Caesar!) in Terminator 2.
Cresciuto a Wilmington, Delaware, ma a me è sempre risultato nato (per quanto Wikipedia non confermi) a Baton Rouge, Lousiana.
Grande george, dal vivo è una vera goduria, anche se non penso passi spesso dalle nostre parti.
non me lo sono mai dimenticato thorogood, anzi lo ascolto con una certa regolarita’…mi ricordo che nel 1982 lo andai a vedere in concerto a milano all’allora teatro cristallo…spettacolo!
ho ricevuto la benedizione col manico della chitarra in un concerto all’Odissea 2001 a Milano: praticamente un’investitura (anche se non sono mai diventato un chitarrista): come dimenticarlo?