Da Arnold Layne a “Ummagumma”: i Pink Floyd che amo di più restano di gran lunga questi. Per quanto nel corso degli anni il mio giudizio sui successivi si sia parecchio ammorbidito.
Da Arnold Layne a “Ummagumma”: i Pink Floyd che amo di più restano di gran lunga questi. Per quanto nel corso degli anni il mio giudizio sui successivi si sia parecchio ammorbidito.
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Perfettamente d’accordo con te nel considerare i PF migliori fino a “Ummagumma”, però definire “Dark Side Of The Moon” orribile e gli altri dischi dei ’70 pomposi e autoindulgenti oltre ogni limite mi sembra un po’ cattivello, troppo! A me riescono ancora a suscitare delle emozioni, a differenza di tanti altri dinosauri dell’epoca, mai stati giovani o invecchiati decisamente male…
Qualcuno, poi, mi dovrebbe spiegare perchè nel recentissimo “Dizionario del Pop-Rock 2014” a cura di Enzo Gentile e Alberto Tonti, si danno, come giusto, cinque stellette a “Piper” e quattro a “Saucerful”, ma solo due a “Nice Pair”…non che ne pretendessi nove, però…
Come preciso nella pur brevissima introduzione, nel corso degli anni il mio giudizio si è molto ammorbidito.
Sono sconcertato da quello che scrivi riguardo al Gentile/Tonti. Ma ne sei sicuro? Come può “A Nice Pair” venire gratificato di sole due stelle quando i due album che raccoglie ne ottengono rispettivamente cinque e quattro? Si trattava solo di fare la media matematica.
Non conosco bene l’oggetto, ma non può essere che le due stelle siano dovute al fatto che è una raccolta?
Sicurissimo…ho appena ricontrollato…d’accordo nel dare un valore relativo ad una raccolta, ma questo è un caso del tutto particolare…
Il punto è che non si tratta nemmeno di una raccolta. Sono semplicemente due album sistemati nella stessa confezione e venduti insieme. Quei due album lì, senza nessuna variazione.
Concordo sui PF migliori fino a Ummagumma (che per me rimane una pietra miliare) ma direi che in generale i migliori Floyd sono quelli fino a Meddle compreso; poi ci sono gli anni dei successi formidabili e credo che i 4 dischi Dark side – Wish you were here – Animals – Wall siano di valore piuttosto diverso l’uno dall’altro… Per tornare ad Ummagumma, la svalutazione che se ne è fatta nel corso degli anni mi sembra dovuta alla pretesa di ascoltare musica rock pura e semplice: chiaro che i pezzi di Wright e Mason non hanno niente a che fare col rock, ma la musica per me rimane di altissimo livello. Se poi si pretende di non ascoltarla con attenzione ma come sottofondo mentre fai tutt’altro, è un altro paio di maniche. Molto bella anche The narrow way, discreta Grantchester Meadows mentre Several species è un esperimento più che uno scherzo, esperimento non del tutto riuscito ma anche questo da ascoltare con attenzione. Quanto al disco dal vivo è eccezionale nell’ispirazione e colpisce come i PF riuscissero a riarrangiare dal vivo pezzi di studio a livelli eccelsi, tali da farne dei pezzi quasi differenti; penso anche alle versioni live di Interstellar overdrive (scartato) o Embryo o Cymbaline. Comunque ho amato (e amo ancora) dischi live epocali come Live at Leeds, Made in Japan, Yessongs, Live/Dead ma nessuno lo ritengo pari a Ummagumma
No, io con l’età sono diventato ancora più radicale: considero anche ummagumma inascoltabile….
Ricordo bene le intemerate del VM di quei tempi. Ogni tanto usava l’accetta e ci andava giù duro, ma è per questo che lo si ama, o no? detto questo penso anch’io che DSOTM non sia proprio il disco più orribile, altre decine, anzi centinaia mi vengono in mente per un felice abbinamento con il summenzionato aggettivo e con l’età sono diventato meno settario, ho smussato i tannini come un vecchio Barolo, almeno credo, per cui ummagumma lo risento ogni tanto con moderato piacere ed anche DSOTM almeno una volta l’anno gira sul mio stereo.
Mi ricordo questo articolo, incipit memorabile. Fu il primo Mucchio che acquistai.
…beh insomma dai, erano proprio i tempi dell’accetta quelli… comunque sia Meddle è ancora un album in tutto e per tutto monumentale (non posso credere che a Eddy non piaccia)
Se devo scegliere, a mio gusto, un unico Pink Floyd degli anni ’70 voto per “Wish You Were Here”. Quello refrattario a ogni rivalutazione è “Animals”.
mi verrebbe da dire “animals chi?” . francamente inascoltabile ora ed anche allora, una vera cagata pazzesca. io comuqnue meddle e atom ogni tanto li risento e non mi fanno venire l’orticaria, wish è un sacco che non lo riascolto ma ne ho un buon ricordo
Non ho mai capito questo astio nei confronti dei Floyd post ’69. Credo che molti li “odiavano” perchè faceva fico e giovanile (vedi sex pistols) non a caso, finito il periodo punk (e in italia è durato fino a metà ottanta….sempre in ritardo) si è cominciato a rivalutarli.
Ammetto che tra clash, led zeppelin o springsteen e i floyd (post ’69) preferisco i primi 3.
Gli album psichedelici pinkfloydiani sono imprescindibili e fantastici; ma una riascoltina alla loro discografia anni ’70 ogni tanto mi scappa. Mentre il disco in studio di ummagumma mi ispira una frase di fantozziana memoria.
Un giorno ti ammorbidirai anche riguardo “Animals”. Io apprezzo anche “The Final Cut”.
No, Nando, no. Con “The Final Cut” si entra nell’ambito della perversione pura.
No, questo non è ammorbidirsi…(tono ironico, eh)
Nella mia recente attività di revisionismo su dischi che a 16 anni schifavo per snobismo/ignoranza solo i Pink Floyd decennio 70 hanno guadagnato poco o nulla da nuove frequentazioni. the wall mi suonava inascoltabile al liceo, mi risulta inascoltabile ora. Ma capisco che è un problema soprattutto mio, visto che nei 1000 dischi fondamentali ci sta, e non solo per rilevanza storica credo
Sono tra quelli che preferiscono decisamente i Pink Floyd da “Meddle” in poi (un filotto di almeno 5 capolavori, per me) ma d’altronde sempre di gusti si parla: non capisco però come si possa definire (come ho letto scriveva un utente da qualche parte sopra) un disco come “Animals” addirittura una “cagata pazzesca”, mi sembra un tantinello esagerato, ecco.
Sarà esagerato, ma di certo non è il disco più riuscito del gruppo. Personalmente dei dischi PF degli anni settanta è l’unico che non riesco più ad ascoltare.
Ciao Eddy, perche’ nei “1000 dischi fondamentali” pubblicato nel 2019,ci sono sia “dark side of the Moon” che “the wall”, visto che non li consideri all’altezza dei primi due-tre LPs?
Stiamo parlando di un articolo scritto mezza (abbondante) vita fa e uno nel tempo può cambiare, in parte o del tutto, idea. Quando poi ti ritrovi a compilare un libro di riferimento del genere dei “1000 dischi fondamentali” è inoltre d’uopo cercare di mettere da parte, per quanto possibile, i gusti personali. Non cambierei mai “The Piper…” con “The Dark Side…”, ma la rilevanza storica del secondo è in ogni caso fuori discussione.