The Tallest Man On Earth – Dark Bird Is Home (Dead Oceans)

The Tallest Man On Earth - Dark Bird Is Home

Fino alla settimana scorsa, cioè alla prima volta che ho fatto girare un disco che arriverà nei negozi più o meno nei giorni in cui questo numero di “Audio Review” giungerà in edicola, ero – come si dice su Facebook – in una relazione complicata con l’autore. Non è che ne disconoscessi la bravura, è che proprio mi interrogavo sul senso della sua esistenza in quanto artista e ciò sin da quando nel 2008 “Shallow Grave” attirava parecchia attenzione per essere un’opera prima di un giovanotto svedese. A lasciarmi perplesso, di quella e delle successive uscite dell’uomo nato Kristian Matsson, era l’aderenza totale a un singolo modello: il Bob Dylan folk. A lasciarmi stupefatto era che con una simile proposta riuscisse a catalizzare l’attenzione (ricordo di avere assistito a un suo concerto in un club stipatissimo di gente in maggioranza under 25) delle frange più giovani del pubblico dell’indie rock. Direte voi “e grazie tante, sarà perché il Dylan vero non lo conoscono” e ci sta, lo pensavo e lo penso anch’io e l’Uomo Più Alto Sulla Terra (mica vero, bleffa) lo snobbavo. Ma questo era fino alla settimana scorsa.

Adesso invece ne sono innamorato e se su queste pagine si potessero mettere i cuoricini come su Facebook (che si potrebbe anche, ma non sarebbe serio) ne sistemerei qui uno. Merito di un disco in cui, oltre che a rendere più vario il tutto (non che Zimmie non ci sia, eh?), Matsson non sbaglia una canzone una su dieci e alcune le trovo bellissime: una scintillante Darkness Of The Dream, il carillon pianistico Little Nowhere Towns, il folk-rock più indebitato con Bruce che con Bob Sagres, una Timothy fragrante di Irlanda. Curioso per l’ascoltatore italiano che la traccia conclusiva e omonima ricordi parecchio un vecchio successo di Alberto Fortis.

Pubblicato per la prima volta su “Audio Review”, n.363, maggio 2015.

1 Commento

Archiviato in archivi, recensioni

Una risposta a “The Tallest Man On Earth – Dark Bird Is Home (Dead Oceans)

  1. Fabio

    Mamma mia più che ricordare la “Sedia di lillà”, sembra un suo rifacimento in inglese. Lui comunque è bravissimo, hai fatto bene ad accorgertene 🙂

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