Built To Spill – Untethered Moon (Warner Bros)

Built To Spill - Untethered Moon

Boise, Idaho: non precisamente il centro pulsante della vita culturale statunitense, dell’industria discografica, del rock’n’roll. Doug Martsch tornava a fare base lì nel ’93, ovverossia quando gli pareva evidente, dopo una quinquennale residenza a Seattle, che l’avant-grunge dei Treepeople non l’avrebbe reso ricco e famoso, e da lì (in questo molto poco “americano”) non si è più mosso. Quasi un Thomas Pynchon dell’alt-rock, ha scritto “Rolling Stone”, che dal suo splendido isolamento emerge quando meno il mondo se lo aspetta con una nuova opera perfettamente formata, per poi dileguarsi ancora. Non è esattamente così – o per meglio dire lo è da qualche anno, laddove nei ’90 il Nostro era stato una presenza costante nella scena underground, producendo parecchio e non solo alla testa dei Built To Spill e ponendosi al centro di una fitta rete di collaborazioni – ma è un’immagine bella ed efficace. Aggettivi calzanti anche per raccontare quello che per il gruppo è il nono album (ottavo in studio) in ventidue anni e farebbe dunque uno ogni due anni e mezzo, media passabile non fosse che nel nuovo secolo è appena il quarto e quello prima risale al lontano 2009.

Lavoro senza sorprese se non si considera tale che sia il settimo di fila a uscire per un gigante quale Warner e stiamo parlando di un culto diffuso, non proprio di un campione di vendite. Sia come sia: è stato un piacere frequentare queste dieci canzoni nuove ma squisitamente – nel loro ostinarsi a rielaborare via Dinosaur Jr e Pavement l’eterno canovaccio del Neil Young elettrico – antiche. Pollice in su in particolare per un’iniziale All Our Songs che rimanda agli Smiths di How Soon Is Now ma accellerandoli, per il power pop Never Be The Same, per la languidamente psych Horizon To Cliff.

Pubblicato per la prima volta su “Audio Review”, n.364, giugno 2015.

3 commenti

Archiviato in archivi, recensioni

3 risposte a “Built To Spill – Untethered Moon (Warner Bros)

  1. Bello, potrebbe finire nella mia classifica di fine anno.

  2. Donald

    Ritorno eccellente, direi tra i loro migliori assieme ai loro capolavori assoluti (Perfect from now on, Keep it like a ssecret, You in reverse e There is no enemy). E li trovo assai superiori ai Dinosaur Jr (che a livello di scrittura ritengo lascino parecchio a desiderare) e ai Pavement.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.