Nel 1951 il ventiduenne Jalacy Hawkins, da Cleveland, nutre ancora qualche speranza di riuscire a realizzare l’uno o l’altro dei suoi principali sogni: diventare cantante d’opera, oppure pugile professionista. Per intanto c’è chi gli apre una porta non di servizio per il mondo dello spettacolo e perché non approfittarne? Avendo già frequentato i teatri più scalcinati del vaudeville, il non ancora Screamin’ Jay si vede offrire un ingaggio da pianista più valletto da uno dei primi e più grandi chitarristi elettrici jazz, Tiny Grimes. Gli piace e gli è ulteriormente utile quando, nel giro di appena un anno, si trova a esordire discograficamente da leader e da subito non è proprio canonico jazz quello che si trova a eternare. La definitiva svolta arriverà quattro ulteriori anni dopo con quella I Put A Spell On You cui la sua fama resterà sempre legata. L’intenzione di registrarla a mo’ di ballata raffinata e accorata andava a farsi benedire quando tanto lui che i musicisti si ubriacavano da bestie e dovreste averlo presente il risultato: una mini-epopea orrorosa e cialtrona, primo esempio che si ricordi di voodoo-rock. L’inizio di una leggenda poi nutrita a performance fra il buffonesco e il grand guignol, con il Nostro uso a farsi depositare sulla ribalta dentro una bara dalla quale usciva brandendo un teschio.
“At Home With” fu, nel 1958, il suo primo album, rimasto a lungo senza successori. Esageratamente ineguale per il gusto odierno, sa nondimeno ancora divertire moltissimo con il suo agitarsi senza posa fra uno scorcio ellingtoniano e del melò latino, il più esplosivo dei blues e cosine da music hall. Però meglio per una volta le tante bonus regalate da questa riedizione Hoodoo, fra le quali spicca una Little Demon che è più Cramps che Elvis, compreso l’Elvis più sfrenato.
Pubblicato per la prima volta su “Audio Review”, n.313, luglio/agosto 2010. Di Screamin’ Jay Hawkins, scomparso il 12 febbraio 2000, ricorre oggi l’ottantasettesimo anniversario della nascita.