L’unione fa la forza e amicizia e talento fanno il resto nel caso dei Teenage Fanclub, con questo undici lavori in studio e non si rinuncerebbe a cuor leggero a uno. Curiosa parabola quella del gruppo fondato nell’89 da Norman Blake, Raymond McGinley e Gerard Love. Con un primo album – “A Catholic Education”, del 1990 – caotico e fragoroso, e poco rappresentativo di quel che sarà, si ritrovavano a cavalcare l’onda del grunge e sembrava che sarebbero diventati famosissimi quando il successivo “Bandwagonesque” capeggiava la playlist di “Spin” nell’anno, fra il resto, di “Nevermind” e “Loveless”. Vendeva anche discretamente, ma da lì sarebbe stata discesa di consensi – pure critici: assurdo – mentre per pochi fortunati la band scozzeze diventava un culto, una collezione via l’altra di power pop che in un mondo più sensato dovrebbe essere ovunque. E invece…
Architrave di un canone formidabile è che tutti e tre i membri fondatori siano compositori di vaglia che si dividono in armonia il repertorio. Scrivo in anticipo sull’uscita fisica di “Here”, con a disposizione solo i file audio e pochissime altre informazioni, e non ho dunque idea di chi abbia firmato cosa. Quel che so è che Darkest Part Of The Night – melodia sontuosa che più che ai Big Star (eroi dei nostri eroi, al punto che chiamavano un loro disco “Thirteen”) rimanda ai Fleetwood Mac di “Rumours” – è una delle canzoni insieme più stilose e irresistibili ch’io abbia ascoltato da molto tempo in qua. Da chiunque. E che valgono pochissimo di meno la sentimentale con vivacità I’m In Love, la dolente I Have Nothing More To Say (avrebbe potuto scriverla Gram Parsons), una The First Sight degna dei primi CS&N, una malinconica e dolcissima With You. Oh… le tracce in programma sono dodici e avrei potuto citarle tutte.
Pubblicato per la prima volta su “Audio Review”, n.379, settembre 2016.
passano senza lasciare nessuna traccia………