D’accordo: sono affari suoi. E però chi non c’è rimasto male alla notizia, nel 2014, che Neil e Pegi Young divorziavano? Dopo trentasei anni (quaranta di convivenza) si scioglieva forse la coppia storica per antonomasia in un mondo come quello del rock dove mediamente i matrimoni durano più o meno quanto in quello del cinema, ossia assai poco. Fine di una relazione andata avanti così a lungo nella buona e soprattutto nella cattiva sorte, capace di sopravvivere – fortificandosi – alla nascita di un figlio gravemente disabile. Il romantico che si cela in ciascuno di noi poteva non restarne deluso? Anche perché Neil (a proposito di Hollywood) da allora sta con un’attrice della fama di Daryl Hannah e tanta grazia che la – solo relativa – differenza di età abbia evitato il perpetrarsi del cliché dell’anziano che si mette con quella giovane.
Tant’è. Se ne scrive qui non per indulgere al pettegolezzo ma perché per la prima volta il sodalizio da sentimentale si è fatto pure artistico. Scritto e diretto da Daryl Hannah, che non vi appare come attrice, Paradox è un esperimento di musical western su un canovaccio – parlare di copione pare eccessivo a leggere le poche recensioni uscite a oggi, tutte negative – fantascientifico. Il compagno, che viceversa vi figura anche come attore e con lui i musicisti dei Promise Of The Real, è autore della colonna sonora. Poca roba, come da pessimo standard di quest’ultimo iperproduttivo decennio (sola luminosa eccezione “Psychedelic Pill”) per il Canadese. Collage di cover sgangherate e brani perlopiù già noti tenuto assieme con passaggi strumentali di nessun interesse, “Paradox” regala sì e no un quarto d’ora accettabile a metà scaletta, con una versione per organo a pompa di Pocahontas e un’elettrica Cowgirl Jam.
Pubblicato per la prima volta su “Audio Review”, n.399, giugno 2018.
🙂
Ormai il meglio è quando Neil fa i suoi journeys through the past…
https://turrefazioni.wordpress.com/2017/09/12/classics-revisited-neil-young-unplugged-prima-di-te/