Parrebbe una sequenza da Spinal Tap: due capelloni in paramenti monacali che si scambiano riff di chitarra tanto bradipici da farsi bordoni, mentre un bassista e un tastierista (un batterista non potrebbe farcela) provano a tenere il passo. Il tutto a volumi sì assordanti e con una densità sonica talmente squassante che levando gli occhi verso il soffitto del locale si nota che si sta crepando e ne vengono giù polvere e calcinacci. Credete che stia esagerando? Chiedete a Federico Guglielmi, che non è esattamente un fan del duo Stephen O’Malley/Greg Anderson ma aveva modo anni fa di assistere a un loro spettacolo. Io, che invece dei Sunn O))) sono un cultore, non credo che andrei mai a vederli, non volendo mettere a repentaglio il mio tanto fine quanto delicato udito. Però, ecco, mi piacerebbe proprio ascoltarlo in vinile “Life Metal”, che mentre scrivo gira per l’ennesima volta in formato flac a volume (ragionevolmente) sostenuto. Per la curiosità – sapendo che è il primo album che il gruppo di Seattle ha registrato interamente in analogico (regia di Steve Albini) nella sua ventennale carriera e che lo ha fatto in funzione del suddetto supporto – di testare se il vinile sia in grado di riprodurre certe frequenze senza che la puntina salti dal solco. Benché io abbia su LP il capolavoro del 2009 “Monoliths & Dimensions” e non ricordi problemi.
“Life Metal” non è un “altro album dei Sunn O)))”. Sfiora la grandezza del disco appena menzionato orchestrando con raffinatezza inaudita (contribuiscono un violoncello, un organo a canne, una fantasmatica voce femminile) una massa sonora stupefacente quanto stratificata, una volta che ne penetri la respingente superficie. Massimalismo minimale. Una sinfonia in quattro movimenti e quasi settanta minuti. L’unico rock che sia, oggi, davvero avanguardia.
Pubblicato per la prima volta su “Audio Review”, n.410, giugno 2019.
Grazie per la recensione. Visti oltre dieci anni fa a Ravenna, gran bel concerto, volumi astronomici, tramavano i divanetti, però le frequenze erano molto basse e non facavano male alle orecchie