16) Aldous Harding – Designer (4AD)
17) The Long Ryders – Psychedelic Country Soul (Cherry Red)
18) Swans – Leaving Meaning (Young God)
19) Vampire Weekend – Father Of The Bride (Columbia)
20) The Comet Is Coming – Trust In The Lifeforce Of The Deep Mystery (Impulse!)
21) Robert Forster – Inferno (Tapete)
22) Solange – When I Get Home (Columbia)
23) C’mon Tigre – Racines (BDC/!K7)
24) Devendra Banhart – Ma (Nonesuch)
25) Weyes Blood – Titanic Rising (Sub Pop)
26) Pere Ubu – The Long Goodbye (Cherry Red)
27) Kim Gordon – No Home Record (Matador)
28) The Dream Syndicate – These Times (Anti-)
Bellissmo The Designer di Aldous Harding, il mio disco dell’anno. Vista a Utrecht l’anno scorso, gran bel concerto. Ottimo l’ultimo dei Comet is coming. Suggerisco anche Tropical Fuck Storm e Mega Bog, molto Jim O’Rourke. Da fuori Occidente Ustaad Sami, God i snot a terrorist, concerto commuovente nella Jocobikerk di Utrecht.
Grazie per quello che scrivi, ottime suggestioni.
Tropical Fuck Storm stupendo: per me tra i migliori del 2019:
https://turrefazioni.wordpress.com/2019/08/25/retronow-tempesta-e-assalto-ai-tropici/
Se avete tempo, nel caso non l’abbiate già fatto, ascoltate anche Ustad Saami, anche se fa musica sacra pakistana :-D. Però ne vale la pena.
Ho un certo amore per quel genere di cose, soprattutto per Lui: https://turrefazioni.wordpress.com/2017/09/19/turrista-per-caso-il-canto-notturno-di-nusrat/
Designer ha stupito molto anche me. Sul podio nel mio 2019.
Mi pare che manchi il 15° classificato. Sbaglio?
Sbagli.
https://venerato-maestro-oppure.com/2020/01/02/i-migliori-album-del-2019-15-allah-las-lahs-mexican-summer/
Chiedo venia. Tra l’altro disco niente male
Inoltre sarei molto interessato a conoscere il tuo parere su tre dischi che mi sono piaciuti molto ma di cui mi pare non hai scritto, almeno qui. Joe Jackson “Fool”; Nilüfer Yanya “Miss Universe”; Jade Bird “Jade Bird”. Grazie
Joe Jackson mi è piaciuto (ho anche avuto occasione di scriverne, su “Audio Car Stereo”). Gli altri due confesso di non averli ascoltati.
Joe Jackson è tanta roba. Per quanto riguarda gli altri due aspetterò che li avrai ascoltati.
In verità quello di sua maestà JJ mi è piaciuto più di molto
Grazie, Eddy! Come tuo solito mi hai fatto recuperare qualcosa che mi era sfuggito (un grazie speciale per “Walk Through Fire” di Yola, incantevole). Magari un posticino per lo splendido “I Used to Be Pretty” dei Flesh Eaters io lo avrei trovato (al cuor non si comanda), ma va bene così, mi “accontento” della presenza di Long Ryders e Dream Syndicate.
Li ho considerati, i Flesh Eaters. Ci sarebbero potuti stare, ma trenta titoli già sono tanta roba.
Aldous Harding non lo avevo ascoltato, bello
Ma due parole sulla ristampa di 1999 non le hai scritte da nessuna parte?
Sì, sul numero di “Audio Review” attualmente in edicola.
dopo un turno di notte e all’uscita (ore 8.18) contravvenzione sul parabrezza, salto la sosta al bar per quella che si prospettava una mesta colazione.
mi fermo lungo la strada al supermercato, scovo un dischetto del PRINCIPE (no, non sto parlando di de gregori) “piano & a microphone 1983” e da lì a cinque minuti mi si riempie l’automobile di inatteso groove pianistico.
cambia l’atmosfera, si allontano i piani di vendetta nei confronti dell’ausiliario del traffico matricola n. 911.
non so cosa ne pensi il venerato maestro (e lo vorrei sapere…), ma per oggi la serotonina è assicurata.
Pura meraviglia.
grazie.. qui si aspetta il libro.. non guasterebbe un piccolo tour di presentazione