Quante le colonne sonore di Ennio Morricone? Oltre cinquecento, pare, e probabilmente il Maestro stesso non saprebbe dire il numero esatto. È una massa sterminata di materiali dei più diversi, sia per la natura intrinseca del mestiere di chi è chiamato ad accompagnare immagini, sia per la vastità degli interessi del nostro uomo, nella quale facilmente – fra quanto si trova, naturalmente, che pur con la messe di ristampe recenti non è che la punta di un iceberg – ci si smarrisce. Logico che si puntino le raccolte e ce n’è di magnifiche, la doppia “A Fistful Of Film Music” su Rhino su tutte, perfetta per chi volesse avere – come dire? – “i grandi successi”. Ma troppi titoli e sempre quelli tendono a ripresentarsi, il grosso delle antologie è messo insieme un po’ a capocchia, un singolo aspetto di una multiforme opera prende puntualmente il sopravvento. Sono le sue musiche per gli spaghetti western a dominare, rivoluzionario mix fra un rock che da Morricone è stato a sua volta (ed enormemente) influenzato e oleografici americanismi, effettuato con il “know how” di un’avanguardia frequentata più di quanto non si ricordi.
Straordinariamente benvenuta allora è questa “Crime And Dissonance”, spartiti dal ’69 al ’74 presentati da John Zorn, pubblicati dalla Ipecac di Mike Patton, selezionati con sagacia e perfettamente messi in sequenza da Alan Bishop degli eccentricissimi (un mito dell’avant-rock statunitense) Sun City Girls. Fra una psichedelia mutante in exotica (e il contrario) e gotici organi chiesastici, voci orrorose o orgasmiche e storte fughe percussive, fra Ligeti e Miles Davis, Penderecki e i Popol Vuh, oscillatori e chitarre in distorsione, sono 102 minuti che lasciano senza fiato e sui quali non ci si stanca mai di ritornare.
Pubblicato per la prima volta su “Audio Review”, n.262, novembre 2005.
Un Venerato Maestro di meno, ahinoi.
Un frammento: la corsa di Tuco nel cimitero di Sad Hill, capolavoro di regia, musica e montaggio studiato nelle scuole di cinema.
Affascinante davvero questa compilation.
Se qualcuno cancellasse l’etichetta e ci scrivesse “Zappa” sarebbe credibile.
Pingback: Apertura di pagina – Il Sale della Terra
Ciao Eddy,
ho letto che è uscita una compilation postuma del Maestro che promette interessanti “minori” e qualche inedito. E’ davvero così o si tratta della solita operazione di marketing che si fa con i grandi artisti passati a miglior vita? Tu sapresti dirmi qualcosa in proposito?
https://www.discogs.com/it/Ennio-Morricone-Morricone-Segreto/master/1834798
Grazie e buon 2021!
Non ho potuto toccare con orecchio (anche se suppongo di avere già un tot di brani nel monumentale (15 CD) “The Complete Edition” o sparsi su varie altre raccolte. In giro se ne legge in ogni caso molto bene.
“Morricone Segreto” per me vale assolutamente la pena (ovviamente, in casi come questo bisogna fare un raffronto tra la scaletta e quanto già si possiede del Maestro). Chicca toccante a fondo corsa, tra l’altro 😉
Oltre alle 2 compilation che citi nell’articolo, ce ne sono altre che ritieni indispensabili? O quasi.
“The Complete Edition” per me è quella definitiva. Solo che quando la comprai, appena uscita, costava niente per essere un box di quindici CD, un 60 euro se ben ricordo ma forse anche meno, e oggi ti chiedono fra i 250 e i 300 euro (li vale tutti e no, io non la vendo).
Ho dato un’occhiata e non sbagli sulle attuali valutazioni.
Ringrazio entrambi per i consigli.