Tim Burgess – I Love The New Sky (Bella Union)

Non che non fosse già una star ─ eclatante lo score dei suoi Charlatans: tre primi posti e due secondi nella classifica UK degli album e ventotto piazzamenti (di cui quattro nelle prime dieci posizioni) in quella dei singoli nell’arco di una carriera trentennale ─ ma il lockdown al quale con colpevole ritardo si è rassegnato pure il Regno Unito ha reso Tim Burgess ancora più popolare dalle sue parti. Cosa si è inventato costui, da sempre raro esemplare di musicista anche collezionista di dischi? Un appuntamento quotidiano su Twitter, ogni sera alle 21, nel quale illustri colleghi racconta(va)no la genesi di album più o meno celebri con gran spargimento di aneddoti al riguardo. A questo “Listening Party” inaugurato da Burgess parlando dell’epocale esordio del gruppo di cui è l’inconfondibile voce, “Some Friendly”, hanno partecipato fra gli altri membri di Oasis, Blur, Pulp, Libertines, Sparks, Grandaddy, Franz Ferdinand, Throwing Muses, Public Service Broadcasting.

Quello che è il suo terzo lavoro da solista, a otto anni da “Oh No I Love You” (ma in mezzo c’è stata la collaborazione con il compositore americano Peter Gordon che ha fruttato il delizioso “Same Language, Different Worlds”), il nostro uomo lo aveva completato prima che il Covid-19 mettesse a soqquadro le nostre vite. Disco variegato e frizzante come da consuetudine della casa, a partire da una Empathy For The Devil che occhieggia agli Stones nel titolo, ai Cure di Boys Don’t Cry nell’attacco e poi prosegue (ha scritto qualcuno e concordo) come se Sufjan Stevens si unisse ai Dexys Midnight Runners periodo “Too-Rye-Ay”. Più avanti, britpop da manuale ed echi di chanson, spigliati rock’n’roll con orchestrazioni guizzanti, scorci di psichedelia e krautrock, ballate da cameretta.

Pubblicato per la prima volta su “Audio Review”, n.421, luglio 2020.

5 commenti

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5 risposte a “Tim Burgess – I Love The New Sky (Bella Union)

  1. Legittima (falla del wikipedia italiano, tra l’altro :D)

  2. Mario78

    Album molto ben fatto, tra quelli che mi tengono compagnia in questi tristi giorni. Azzeccatissima la definizione di una musica che ricorda Sufjan Stevens che si unisce ai Dexy’s. Arrangiamenti molto curati, frizzanti e variegati. Grazie per la segnalazione:-)

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