Sono la coppia più bella del mondo? Di sicuro una delle più artisticamente dotate e affiatate, se è vero come è vero che, dopo avere condiviso a lungo palchi, studi di registrazione e (avrete inteso) molto altro, con i Buffalo Clover, quando nel 2016 Margo Price inaugurava una fortunata carriera da solista (sponsor Jack White) con l’ottimo “Midwest Farmer’s Daughter” Jeremy Ivey si poneva al suo servizio come chitarrista, bassista, armonicista. Spesso co-autore, occasionalmente in cabina di regia. Ormai alta nel cielo di Nashville la stella della consorte, Ivey lo scorso anno ha debuttato pure lui in proprio con il pregevole “The Dream And The Dreamer”. Ci ha preso gusto e tredici mesi dopo gli dà un ancora più convincente seguito. Prodotto da Margo, la cui voce fa capolino più volte e che mette la firma accanto a quella del coniuge sotto due brani: l’iniziale Tomorrow People, una gemma di jingle-jangle sull’orlo del power pop; il pigro country-blues Someone Else’s Problem.
Così un anno iniziato malissimo (ammalatosi di covid, il nostro uomo si è ritrovato in terapia intensiva a più riprese, odissea durata diverse settimane) si conclude in gloria, con un disco che trasuda classicismo da ogni solco senza mai scadere nello stereotipo. Non si può negare che ciascuna di queste dieci canzoni procuri un dèjà vu: ballate come Movies e How It Was To Be potrebbero averle scritte rispettivamente Tom Petty (la cui ombra si allunga anche su White Shadow) e Neil Young, Hands Down In Your Pockets è un Bob Dylan sotto anfetamina (dunque circa 1965), Things Could Get Much Worse è da manuale del perfetto country-rock e così via. Ma la classe è straordinaria, vivacità e intensità incantano e travolgono.
Pubblicato per la prima volta su “Audio Review”, n.426, dicembre 2020.
Grazie al solito dell’ottima segnalazione. Recensione azzeccatissima, davvero un gran bel disco ed un bel sentire!