
Dice bene Michael Ventura nell’introduzione scritta nel ’97 per “Farewells & Fantasies”, triplo box che resta la migliore ricognizione mai effettuata sul complesso della vicenda artistica di Phil Ochs: i più sostengono che la generazione dei ’60 abbia fallito i propri obiettivi, che non sia riuscita a cambiare nulla, ma non è vero. L’emancipazione femminile e omosessuale, la coscienza ecologica, la lotta al pregiudizio razziale, la consapevolezza che i governi e le multinazionali debbono rispondere dei propri atti hanno compiuto passi in avanti decisivi grazie a pensieri, parole, opere di coloro che allora erano ragazzi. Come Phil Ochs, che vecchio non è mai diventato perché trentacinquenne si impiccava, il 9 aprile 1976, disperatamente convinto della futilità di tutto quel suo agitarsi e combattere. La vera tragedia è che se ne sia andato con questo strazio nel cuore. Come sarebbe oggi, prossimo agli ottant’anni come l’amico e rivale di sempre Bob Dylan? Di certo la sua voce “in opposizione” saprebbe levarsi alta e limpida come alta e limpida risuona in questo “All The News That’s Fit To Sing” che fu, nel 1964, il suo debutto su Elektra e in assoluto. Scarno quanto generoso di melodie capaci di imprimersi nella memoria a dispetto della ridondanza dei testi, inevitabile in canzoni che volevano essere articoli di giornale in veste di folk urbano.
Tratto da Rock: 1000 dischi fondamentali più cento dischi di culto, Giunti, 2019.