
Bellissimi lineamenti Wanda Jackson, ancora oggi che l’età è di quelle che, avendo a che fare con una piacente signora, non si svelano più, e sotto la gonna due palle grosse così. Immaginate… Se Jerry Lee Lewis fosse stato un chitarrista. Se Elvis fosse stato tenebroso come Roy Orbison e punk come Eddie Cochran. Se Gene Vincent fosse stato uno del Johnny Burnette Trio. Se tutti costoro messi insieme fossero nati donna, ebbene, si sarebbero chiamati Wanda Jackson: la Queen Of Rockabilly, la Fujiyama Mama che per prima fece impazzire per il rock’n’roll – pensate un po’ – i giapponesi, per sette settimane consecutive in ginocchio davanti a lei durante un tour che è poco dire epocale, AD 1957. Nel decennio seguente i tedeschi, se possibile, la adoreranno ancora di più e con questo non si vuole adombrare che non sia stata profetessa in patria, tutt’altro. Fra alti e qualche basso, e soprattutto negli anni dal 1956 al 1963 coperti dalla travolgente e stipatissima (trentacinque brani, ottanta minuti) raccolta su Bear Family “Wanda Rocks”, la popolarità di Wanda fu grande. Né verrà dimenticata.
Nata in Oklahoma ma cresciuta in California, ottima chitarrista e cantante dalla voce sofferta e singolarmente matura per l’età, ma che nondimeno conserva un tono sbarazzino, Wanda LaVonne Jackson – giovanissima – ha un suo programma radio alla KLPR di Bakersfield. Capita di ascoltarla ad Hank Thompson, valente artista country sulla cresta dell’onda in quel momento, che subito offre alla girl un posto nei suoi Brazos Valley Boys. È il 1953. L’anno dopo la Capitol respinge un demo non perché non sia convinta delle doti della ragazza ma soltanto perché è ancora minorenne. La catturerà allo scoccare della maggiore età e nel frattempo è la Decca, che non si pone problemi al riguardo, a contare i dollaroni che quell’estate frutta il duetto con Bill Gray You Can’t Have My Love. Terminata la scuola da quella brava ragazza che è, a dispetto degli ammiccamenti e della grinta di performance infuocate, dall’11 ottobre 1955 sarà fra gli ospiti dell’“Elvis Presley Jamboree” e nulla potrà più fermarla.
Pubblicato per la prima volta su “Extra”, n.19, autunno 2005. La Regina del Rockabilly compie oggi ottantaquattro anni.
Fantastica!!!