2021: 15 (+1) ristampe, live, antologie da recuperare, costi quel che costi

1) Can – Live In Stuttgart 1975 (Spoon/Mute, 2CD/3LP) & Live In Brighton 1975 (Spoon/Mute, 2CD/3LP)

2) John Coltrane – A Love Supreme: Live In Seattle (Impulse!, CD/2LP)

3) My Bloody Valentine – EP’s 1988-1991 (MBV/Domino, 2CD)

4) Gang Of Four – 77-81 (Matador, 4CD/6LP)

5) Bush Tetras – Rhythm And Paranoia: The Best Of (Wharf Cat, 2CD/3LP)

6) Eddie Hazel – Game, Dames And Guitar Thangs (Real Gone, CD/LP)

7) Leo Nocentelli – Another Side (Light In The Attic, CD/LP)

8) The Jazz Butcher – Dr Cholmondley Repents: A-Sides, B-Sides And Seasides (Fire, 4CD)

9) Bruce Springsteen & The E Street Band – The Legendary 1979 No Nukes Concerts (Columbia, 2CD/2LP)

10) Willie Dunn – Creation Never Sleeps, Creation Never Dies (Light In The Attic, 2LP)

11) Joni Mitchell – Archives Volume 2: The Reprise Years (1968-1971) (Rhino, 5CD)

12) Alice Coltrane – Kirtan: Turiya Sings (Impulse!, CD/2LP)

13) Radiohead – Kid A Mnesia (XL, 3CD/3LP)

14) Primal Scream – Demodelica (Columbia, CD/2LP)

15) Come – Don’t Ask Don’t Tell (Fire, 2CD/2LP)

9 commenti

Archiviato in dischi dell'anno, ristampe

9 risposte a “2021: 15 (+1) ristampe, live, antologie da recuperare, costi quel che costi

  1. Mauro

    Ecco. Ho letto i post “I migliori album del 2021” e “2021: il meglio del resto” e poco mi ha fatto fibrillare il cuore come ai vecchi tempi (qualcosa avevo ascoltato, qualcosa ho recuperato, pochi ne ho acquistati). Leggo questa lista “2021: 15 (+1) ristampe, live, antologie da recuperare, costi quel che costi” e già non vedo l’ora di mettere mani e orecchie sul supporto fisico e passare le poche ore del mio tempo libero a farmene illuminare d’immenso. Sono io ad essere diventato un vecchio rincoglionito e nostalgico, o il XXI secolo fa (purtroppo non solo musicalmente) schifo? E poi continuiamo a sputare sugli anni Ottanta del secolo scorso… un “Zen Arcade”, un “Medicine Show”, un “Rum, Sodomy & the Lash”, un… potrei citarne a decine e decine, certa roba se la mangiano a colazione. Scusatemi, mi sono svegliato con la luna storta…

    • Paolo Backstreet Iglina

      Non è la luna storta….è che stiamo invecchiando (o è la musica che invecchia male?).

      • Entrambe le cose; noi e la musica. Ci conforta il più o meno celebre aforisma di William Faulkner: “The past is never dead. It’s not even past.”. Ma forse divaghiamo.
        Naturalmente nel futuro ci sarà chi guarderà al 2021 come a un’età dell’oro da contrapporre, e in cui crogiolarsi, alle miserie del presente; è nell’ordine delle cose.
        Per tornare alla musica, niente male la raccolta d(e)i Jazz Butcher, che ho ascoltato sommariamente ma su cui mi riprometto di tornare.
        Grazie, Eddy, di questa lunga carrellata di proposte.

      • Risposta unica a te, Paolo e Mauro: a me pare che non sia corretto mettere a confronto il meglio di quanto è uscito nell’arco di dodici mesi con una lista che pesca invece in quasi sei decenni di rock e jazz, black music e cantautorato. Se anche il 2021 fosse stato un anno eccezionale (e no, non lo è stato: però complessivamente buono e lo certifica, per quanto mi riguarda, il fatto che potrei serenamente consigliare l’acquisto, o almeno l’ascolto, di un’altra buona ventina di titoli oltre ai trenta che ho segnalato) in nessun modo avrebbe potuto competere con una lista che si apre con due concerti monumentali che certificano quanto nel 1975 dal vivo i Can fossero ancora (e forse e addirittura più che mai) straordinari (il che induce a riscriverne la storia e scusate se è poco) e con la seconda esecuzione dal vivo di “A Love Supreme” mai pubblicata. È oggettivo che non può esserci gara, dai, ma per il semplice fatto che si tratta di due campionati diversi.

  2. Enrico Murgia

    Manca quella dei Faust…come mai?

    • Per due ragioni. La prima è che il suo programma per buona parte si sovrappone al box “The Wümme Years 1970-1973”, che usciva nell’ormai lontano 2000 ma si trova ancora e costa due spicci in rapporto a quanto offre. Mentre, al contrario, “1971-1974” viene già venduto a cifre folli ed è questo il secondo motivo per cui ho preferito non segnalarlo.

      • Alfonso

        Non sapevo dell’esistenza di questo boxino del 2000, avevo rinunciato a quello appena uscito proprio per ragioni di prezzo. Ho appena preso il primo a due soldi. Grazie grazie grazie.

  3. MImmo Monopoli

    ciao Eddy, che ne pensi del box Violent Years di Jazz Butcher? Merita l’acquisto naturalemente oltre a Dr Cholmondley Repents? Grazie

    • Ti porti a casa in un colpo quattro album, due fra i suoi migliori e due un po’ sotto media. Se non la paghi troppo (di solito i dischi di Jazz Butcher si trovano a due spicci) complessivamente merita.

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