
“Energia, buona e cattiva,/ho un sacco di energia,/è la mia valuta corrente”, declama Amy Taylor sulla chitarra surf, il basso a palla e la batteria serratissima di Guided By Angels, il brano che apre l’atteso secondo album dei suoi Amyl And The Sniffers. Procedendo poi a darne una dimostrazione al pari impressionante di quella offerta due anni e mezzo fa in un omonimo esordio per un’altra abbondante mezz’ora e ulteriori dodici pezzi; o se vogliamo undici, offrendo in tale ipercinetico contesto la cavalcata elettrica Knifey un momento, l’unico, in cui tensione e velocità calano un po’. “Non sono in cerca di guai bensì di amore,/mi permetterai di conquistare il tuo cuore di duro?/Spalancami le porte del tuo cuore e del tuo pub”, implora insieme accorata e ironica nella tambureggiante, stentorea, scorticata Security. Che ad ascoltarla fa un effetto ma se ci accompagni il video in cui la nostra romantica teppista si esibisce in una danza scomposta in un cimitero, saltando fra lapidi, croci e monumenti, ne fa un altro. “Today your pub, tomorrow the world”, si potrebbe annotare parafrasando i Ramones, che per certo agli Sniffers qualcosa hanno insegnato, non fosse che il balzo dai peggiori bar della natia Melbourne ai palchi prima britannici e poi nordamericani ragazzaccia e ragazzacci già lo avevano compiuto prima che la pandemia li segregasse a tramare un disco che nondimeno sembra registrato dal vivo e dal vivo è pronto a far furore.
Si dirà che suonare punk nel 2021 è un anacronismo, ma cosa non lo è? Io nel mio cuore di… uh… duro un posto a una Hertz fra Slits e Bikini Kill, a una No More Tears degna dei migliori X, alla motörheadiana Don’t Need A Cunt Like You, a una Laughing vorticosa alla L7 l’ho subito trovato.
Pubblicato per la prima volta su “Audio Review”, n.437, dicembre 2021.
A mio avviso, questo disco, del quale ho letto diverse lodi qualificate, non regge il confronto con l’omonimo del 2019, che mi sembrava più di impatto e con una scrittura più coesa. Ma magari è la solita questione di gusti.
Per me sono una scoperta….grazie a questo articolo.
E’ un piacere fare queste scoperte, e non avrei mai ascoltato Little Simz non lo avessi recensito (dal 2000 in poi l’hip hop non è mai stato tra le mie corde)..
Grazie Eddy