
Ce lo si poteva aspettare da chi trasformò in oro la fine di una relazione non solo scrivendone e cantandone in prima persona ma costringendo la ex- al duetto: Go Your Own Way era il singolo che metteva “Rumours” sulla rampa di lancio di un successo mostruoso, oltre dieci milioni di copie vendute nel 1977 e un’altra trentina da allora. Prendendo esageratamente alla lettera l’adagio che recita che la vendetta è un piatto da servire freddo, Stevie Nicks nel 2018 ha fatto fuori Buckingham dai riformati e sempre litigiosi Fleetwood Mac. Storia che il nostro uomo racconta dal suo punto di vista nel brano più brillante fra i dieci inclusi nel suo settimo album da solista: passo svelto e ritornello micidiale, On The Wrong Side da dove pare arrivare se non da “Rumours”? Ripicche, meschinità, rancore nelle mani giuste possono produrre grande arte. O grande pop, almeno. E il tempo talvolta passa invano.
Però passa e i cuori spezzati in metafora possono dare problemi che portano in sala operatoria e costringono a posporre un’uscita poi ulteriormente ritardata dalla pandemia. Significativamente omonimo non solo in quanto il titolare ha fatto tutto da sé ma perché bigino ideale di un canone formidabile, “Lindsey Buckingham” era in buona parte già concepito prima del licenziamento di cui sopra e completo un buon anno e mezzo fa. Ora che finalmente può promuoverlo dal vivo il titolare facilmente potrà confondere in scalette per il resto di classici diverse di queste canzoni, da una scintillante e affastellata di voci I Don’t Mind ai folk-rock Blind Love e Santa Rosa, da una festosa Blue Light che deve più di qualcosa ai Beach Boys (come del resto Swan Song, che però li gira new wave) a una dolente a dispetto del titolo Dancing.
Pubblicato per la prima volta su “Audio Review”, n.436, novembre 2021.
Grande e sottovalutato chitarrista e meraviglioso songwriter. Buon, vecchio Lindsey.
Nulla da dire sul personaggio. Avrebbe bisogno di un buon parrucchiere 😁😁😁
🤣
Arrivarci a quell’età con tutti quei capelli…